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In letteratura medica è oramai comprovata la performance della terapia ipolipemizzante orale di combinazione con rosuvastatina ed ezetimibe nella popolazione ‘real life’.
Esistono sicuramente meno evidenze dirette circa l’efficacia e la sicurezza di tali terapie in pazienti affetti da patologie autoimmuni a coinvolgimento epatico, sicuramente ad incidenza non frequente. Riportiamo in questa esperienza il caso clinico di una donna di 65 anni.
Dalla letteratura sappiamo che solo il 35% dei pazienti trattati per ipertensione arteriosa raggiunge i valori target della terapia (PA <140/90 mmHg). Tra i fattori che concorrono a determinare lo scarso controllo dei valori di pressione arteriosa nella popolazione generale due aspetti determinanti sono l’inadeguata titolazione dei farmaci e la scarsa aderenza del paziente al trattamento farmacologico, trattandosi spesso anche di schemi terapeutici complessi.
Per quanto sia un’attività comune, la misurazione della pressione è un compito che richiede la massima attenzione perché possa essere eseguita in modo efficace. Ci sono, infatti, dei comportamenti che è necessario evitare per essere certi che il risultato fornito sia il più affidabile e attendibile possibile. Come misurare, dunque, la pressione a casa per ottenere valori esatti?
Negli ultimi anni si è assistito ad un exploit nella vendita degli elettrostimolatori, lanciando così un errato messaggio sulla reale funzionalità di questi strumenti. Sfatiamo un mito: l’elettrostimolazione non fa dimagrire! Si è quindi aperto un dibattito sull’efficacia di questi dispositivi, che vede contrapporsi due fazioni: i detrattori, che ne denigrano le potenzialità e i sostenitori che invece sostengono l’efficacia dello strumento, promuovendolo. Prima di decidere da che parte schierarsi è necessario partire da un punto di vista neutro per comprendere meglio come funziona il trattamento di elettrostimolazione, quali sono i benefici e quali sono le controindicazioni.
Quando si ha a che fare con i neonati o comunque con i bambini molto piccoli, non è così facile riuscire a misurare la febbre dei propri figli, soprattutto se si è genitori alle prime esperienze. Scoprire come misurare la febbre ai bambini e ai neonati è importante per tutti i genitori che sono alla ricerca dello strumento più appropriato per ottenere rilevazioni attendibili e non invasive. In genere, la scelta è tra due alternative: il termometro digitale, che è quello tradizionale, o il termometro aur
In commercio, oltre ai classici misuratori da braccio, esistono anche dei misuratori di pressione da polso. Facili e pratici, questi dispositivi sono alla portata di tutti: possono essere utilizzati comodamente per monitorare i valori della pressione in qualsiasi ambiente ed ogni volta che ve ne sia la necessità, evitando così di doversi necessariamente recare dal medico o in una farmacia.
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