La Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, che viene celebrata il 17 maggio 2021, è una ricorrenza istituita dalla World Hypertension League, un insieme di associazioni che si occupano di favorire la prevenzione e il controllo dell’ipertensione a livello globale: lo stesso scopo, appunto, della giornata dedicata.

In occasione di questa celebrazione, desideriamo approfondire la conoscenza dell’ipertensione arteriosa e delle sue cause, condividendo con i nostri lettori consigli utili su come prevenirla e curarla.

Che cos’è l’ipertensione arteriosa

Che cosa significa, innanzitutto, ipertensione? L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fornito una definizione di ipertensione arteriosa stabilendo diversi livelli di valori (intesi per soggetti di età minima 18 anni), che vi riportiamo:

  • Fascia ottimale: pressione sistolica < 120, diastolica < 80
  • Fascia normale: pressione sistolica < 130, diastolica < 85
  • Fascia normale-alta: pressione sistolica <130-139, diastolica < 85-89
  • Ipertensione di 1° grado borderline: pressione sistolica < 140-149, diastolica < 90-94
  • Ipertensione di 1° grado lieve: pressione sistolica < 150-159, diastolica < 95-99
  • Ipertensione di 2° grado (moderata): pressione sistolica < 160-179, diastolica < 100-109
  • Ipertensione di 3° grado (grave): pressione sistolica ≥ 180, diastolica ≥ 110
  • Ipertensione sistolica isolata borderline: pressione sistolica 140 – 149, diastolica < 90
  • Ipertensione sistolica isolata: pressione sistolica ≥ 150, diastolica < 90.

Per essere in buona salute, dunque, i valori della pressione dovrebbero ricadere idealmente all’interno delle prime due fasce; se si attestano sistematicamente al di sopra di quelli riportati in terza fascia, allora si parla di ipertensione arteriosa.

Ipertensione arteriosa: le cause

Ora che abbiamo precisato in che cosa consiste l’ipertensione arteriosa, passiamo ad analizzare quali sono le sue cause. Nella maggior parte dei casi (circa il 95%), non è possibile identificare una sola causa scatenante. Vi sono, invece, alcuni fattori di rischio che possono contribuire a determinarne la comparsa, ad esempio:

  • fumo;
  • sovrappeso;
  • sedentarietà;
  • ipercolesterolemia;
  • diabete;
  • stress;
  • età avanzata;
  • familiarità alla pressione alta.

In questi casi, si parla di ipertensione arteriosa essenziale: non sono note le cause (o la causa) scatenante; al contrario, i fattori possono essere svariati, e per arrivare a una diagnosi occorrerà procedere per esclusione.

Diversamente – circa nel 5% dei casi – l’ipertensione è legata a fattori clinici preesistenti. È il caso di malattie renali e congenite, disturbi di carattere ormonale, aterosclerosi oppure l’uso di farmaci ipertensivi. In questa eventualità – nella quale lo specifico motivo dell’innalzamento della pressione può essere identificato con certezza – si parla di ipertensione arteriosa secondaria.

Con valori pressori inferiori a 140-149 per la sistolica e 90-94 per la diastolica, si può ritenere di essere in buona salute (si tratta dei valori limite che definiscono l’ipertensione di primo grado, o di grado 1). Se, invece, si dovessero presentare costantemente valori maggiori, si renderebbe necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante per accertare le cause del disturbo e poter intervenire in modo opportuno. 

È importante sottolineare che, per rilevare correttamente la pressione, è necessario effettuare tre misurazioni e tenere in considerazione la media dei valori delle tre. Vi sono, inoltre, altri accorgimenti specifici: consultali alla voce di paragrafo “Quando misurare la pressione” all’interno del seguente questo articolo: /caldo-tenere-sotto-controllo-pressione/.

Sintomi dell’ipertensione arteriosa

Per quanto riguarda i sintomi di questo disturbo, in realtà, molto spesso passano inosservati; per questo si dice che l’ipertensione è nella grande maggioranza dei casi asintomatica. Questo implica che molte persone possono rimanere ipertese anche per svariati anni prima di prendere consapevolezza di ciò e, quindi, di cominciare una cura. 

Tuttavia, in alcuni casi, l’ipertensione può manifestarsi con sintomi come ansia, nervosismo, palpitazioni, mal di testa, ronzii, “lampi di luce” e altri disturbi visivi (tipiche avvisaglie dell’innalzamento dei valori pressori). 

Se, dunque, ti accorgessi di avvertire uno stato d’ansia, dolore alla testa o altri di questi sintomi “sospetti” – che prima non avevi mai riscontrato con un’alta frequenza – comincia a tenere sotto controllo i tuoi valori per poter escludere che si tratti effettivamente di ipertensione arteriosa. Se i valori dovessero risultare spesso alterati, rivolgiti quanto prima al tuo medico per poter correre velocemente ai ripari!

Dieta contro l’ipertensione arteriosa

Uno degli strumenti principali che abbiamo a disposizione per tenere sotto controllo l’ipertensione, è seguire una dieta sana ed equilibrata.

In particolare, ci sono alcuni cibi da evitare con l’ipertensione arteriosa, fra cui:

  • alimenti salati: la quantità di sale consumata quotidianamente non dovrebbe superare, infatti, quella di un cucchiaino da cucina;
  • liquirizia;
  • bevande alcoliche;
  • affettati e insaccati;
  • dado da brodo;
  • formaggi stagionati o particolarmente saporiti;
  • condimenti salati come salsa di soia e altre salse.

Se soffri di ipertensione arteriosa, inoltre, una bevanda da evitare assolutamente è il caffè, o perlomeno è necessario ridurre drasticamente il suo consumo (sempre evitando di berlo a stomaco vuoto). 

Deleteri, per chi ha problemi di pressione e colesterolo alto, sono, in generale, tutti i cibi pronti, molto salati e ricchi di conservanti (pesce affumicato e alimenti in scatola, ad esempio), che andrebbero sostituiti con alimenti freschi e cucinati in casa.

La dieta ideale, se si è soggetti a ipertensione arteriosa e si soffre di colesterolo alto, include invece carni bianche, pesce fresco, cereali integrali, frutta e verdura di stagione, il tutto condito in modo misurato, magari cercando di sostituire il sale con le spezie.

Un grande alleato è anche l’aglio, che contiene una sostanza vaso-dilatatrice molto utile a combattere la pressione alta, simile a quella delle cipolle. Una dieta mediterranea (con scarso utilizzo di sale) è, in conclusione, idonea per chi è soggetto ad ipertensione.

Come si cura l’ipertensione? L’importanza della prevenzione

Dal momento che, nella maggior parte dei casi, l’ipertensione è asintomatica, è importante agire in maniera preventiva, osservando uno stile di vita sano, evitando abitudini nocive (fumo, eccesso di alcool, consumo di sostanze eccitanti) e seguendo una dieta bilanciata. In questo modo potremo mantenerci in salute e scansare molti disturbi e malattie, non soltanto l’ipertensione. La prevenzione è, infatti, essenziale per evitare che l’alta pressione, magari trascurata per lungo tempo, possa causare danni anche gravi all’apparato cardio-circolatorio, a livello cerebrale, renale, oculare e altre complicanze. 

Misurare con regolarità la pressione sanguigna è molto importante, soprattutto dopo i 30-35 anni, anche se ci sembra di non averne bisogno e soprattutto se abbiamo famigliari che soffrono di pressione alta.

Oggigiorno, oltre ad effettuare il monitoraggio dell’ipertensione in farmacia, c’è la possibilità di eseguirlo anche a casa con strumenti estremamente affidabili e semplici da usare. Medel sviluppa misuratori di pressione che agevolano la lettura dei valori, dal massimo comfort e adatti a persone di qualsiasi età e taglia.

Le nostre soluzioni sono studiate per venire incontro a diverse esigenze: essere utilizzati da due utenti contemporaneamente, ad esempio, o eseguire contestualmente l’ECG. Realizziamo anche modelli con retro-illuminazione per offrire una lettura ancora più facile dei valori.

Per qualsiasi domanda o richiesta su come utilizzare i nostri dispositivi per monitorare la pressione, contattaci senza indugio e ti risponderemo al più presto! 

 

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